❝Sintomi di natura Psicosomatica e Somatizzazione❞
In natura mente e corpo rappresentano due epifenomeni di un’identica unità. Il termine psicosomatica, entrato ormai da tempo nel linguaggio comune, è di derivazione etimologica greca ed è composto dalle parole “psiche” (Mente) e “soma” (Corpo). Oggi il corpo “vivo” unisce cervello e mente, infatti Il “sentire” non è più solo uno stato mentale o una razionalità disincarnata, ma ha una radice intrinsecamente incarnata “Embodied”. Damasio afferma che Il sentire e il sentirsi non viene attribuito solo ad una elaborazione corticale superiore, ma è considerato come innestato a livello corporeo, per cui non si parla più di un corpo-oggetto, ma di un corpo-soggetto nel vivo dell’esperienza.
La Medicina Psicosomatica è quell’orientamento di pensiero che si oppone alla frammentazione specialistica in atto nella medicina attuale, in nome di una considerazione più unitaria del problema della malattia e dei rapporti mente-corpo in generale.
Considerando che solo l’approccio unitario del problema ne può permettere l’effettiva comprensione possiamo definire la malattia fisica e/o mentale come una forma di espressione individuale, un messaggio da decodificare, uno dei molteplici modi con cui il nostro corpo e la nostra mente possono comunicare. Partendo da questi presupposti dovremmo considerare l’uomo, nella salute e nella malattia, come un soggetto unitario, dotato di un corpo e una mente che non sono tra loro separati e nemmeno sono separati dall’ambiente in cui si trovano. Inoltre tra mente e corpo, al contrario di ciò che emerge in diversi luoghi comuni, non sembra esserci un principio di causa-effetto ma piuttosto di sincronicità. Si può quindi affermare che uno specifico conflitto psicologico non causa una malattia fisica ma, al contrario, lo stesso conflitto, così come si manifesta nella psiche, in modo diverso si manifesta nel corpo.
Ciò che noi sentiamo è riferito ad un complesso sistema percettivo che ci permette di percepire non solo le sensazioni legate agli stimoli esterni, ma anche a quelli interni, che costituiscono le principali modalità con cui percepiamo il nostro corpo.
I disturbi psicosomatici vengono quindi a crearsi a partire da un’interazione di problematiche fisiologiche, psicologiche, psicosociali e ambientali. Problemi legati ad eventi di vita, allo stress che inevitabilmente viene a crearsi a casa o sul posto di lavoro, relazioni che non sono di qualità e anzi peggiorano il proprio stato d’animo, possono acuire uno stato di affaticamento già presente. Il ruolo che le emozioni giocano in tutto ciò è fondamentale, perché esse possono creare o aggravare dei danni già presenti a livello organico. La difficoltà che si viene a creare con i disturbi psicosomatici è che spesso la persona fa fatica a capire se si trova di fronte ad un problema solo fisico o a qualcosa di più complesso ed inevitabilmente legato ad una situazione emotiva compromessa. Si trova quindi in un momento di stress e di malessere, al quale non riesce a dare un nome o una definizione precisa, che gli crea inevitabilmente ancora più ansia e stress.
Soffrire di un disturbo psicosomatico NON significa avere un dolore “immaginario” che non ha motivo di esistere. La motivazione può ovviamente cambiare da persona a persona, ma il disturbo è reale e come tale va trattato. Tutte le malattie vanno considerate nell’ottica psicosomatica di una interazione corpo/mente.